PER COSTRUIRCI UNA VITA MIGLIORE..... PER ESSERE PROTAGONISTI NEL PAESE IN CUI VIVIAMO...... PER UNA POLITICA DALLA PARTE DELLA GENTE....... Blog non ufficiale sul Partito Democratico a Santa Marinella

martedì 18 maggio 2010

Viviamo in un paese bellissimo che se fosse amministrato da persone che lasciassero al loro posto regalie, appalti, concessioni consulenze a chi ne ha veramente le capacità,sarebbe anche ricchissimo.
Muore un numero altissimo di operai e tristissima novità, una madre lavoratrice, impegnata nel sociale muore per un sacrosanto diritto: il proprio stipendio... VERGOGNA!!!!
Un paese, c'è stato detto in modo stucchevole, al sicuro dalla crisi ma ora ci chiedono molto: una nuova finanziaria che comporterà ulteriori nuovi sacrifici. Mi tornano in mente i continui allarmi dell'opposizione sempre sbeffeggiati e ho pensato che se fossero stati ascoltati ora il problema sarebbe diverso. Ma poi mi sono detto: forse è meglio così, almeno si troveranno per una sola volta invece che due a disporre di nuove case, gioielli e regalie della serie "non so niente di tutto questo". Basta svegliatevi.
Io purtroppo non dormo da molto.
CACCIAMOLI VIA

Spartaco

venerdì 14 maggio 2010

Il cammino verso una democrazia partecipata

Il cammino verso una democrazia partecipata

Non molti ricorderanno che il manifesto elettorale del PD alle ultime elezioni comunali poneva come punto nodale la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica del comune di Santa Marinella. Nonostante le pompose dichiarazioni lette sui giornali e l’attivazione di uno sportello del cittadino, copiato da una iniziativa precedente ideata a attivata dall’associazione Soli Mai, quest’amministrazione non sembra avere fatto di più.
Per questo motivo riteniamo utile farvi leggere quanto detto sull’argomento dalla dott. Maria Cristina Marchetti facoltà di scienze politiche dell’università “La Sapienza”
Il rapporto tra democrazia e partecipazione costituisce il nucleo centrale della nozione moderna di democrazia.
La democrazia partecipativa interviene in questo contesto recuperando un ruolo attivo dei cittadini, attraverso il loro inserimento diretto nei processi decisionali. Gli strumenti messi a disposizione sono diversi sia sul piano normativo che strettamente operativo (bilanci partecipati, town meeting, ecc.). Pur nella sua originalità, il limite di tale modello è quello di rimanere all’interno di un meccanismo, dove la decisione finale spetta sempre al decisore pubblico, che può scegliere se e quando attivare i processi partecipativi.
Con l’introduzione, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, del principio di sussidiarietà orizzontale si opera un cambiamento e il modello tradizionale integrato con strumenti partecipativi, lascia il posto ad un modello circolare, che sul fronte delle istituzioni va nella direzione dell’amministrazione condivisa e su quello dei cittadini verso la cittadinanza attiva. È qualcosa di diverso dalla semplice partecipazione dei cittadini ai processi decisionali: in questo caso si tratta di una collaborazione e della condivisione di responsabilità che accompagna tutto il processo decisionale e la realizzazione di un progetto in tutte le sue fasi.
Da questo punto di vista, il modello sussidiario da una parte implica il cambiamento della cultura amministrativa, che deve in qualche modo fare un passo indietro, nel riconoscimento del fatto che i cittadini sono portatori di una bagaglio di conoscenze e di esperienze che possono esser messe al servizio della collettività; dall’altra comporta la ridefinizione dei diritti/doveri di cittadinanza e della nozione stessa di politica.
Il nucleo centrale del modello sussidiario, così come sancito dall’art. 118, comma 4 della Costituzione - “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”-, è costituito dal perseguimento dell’interesse generale, quale finalità ultima alla quale tende ogni azione intrapresa.
Tale obiettivo si concretizza nella cura dei beni comuni, vale a dire di tutti quei beni che trascendono gli interessi individuali e la cui fruizione da parte di tutti i cittadini comporta un beneficio per l’intera collettività( per quanto riguarda il Comune di Santa Marinella è facile pensare al porticciolo e al cementificio Cerrano in primo luogo) . Da questo punto di vista, accanto ai beni comuni tradizionali – acqua, aria, ambiente, ecc. – si collocano la salute, i diritti umani, l’istruzione, il patrimonio culturale, tutti ambiti che concorrono a definire la qualità della vita.
Inoltre, il perseguimento dell’interesse generale attraverso la cura dei beni comuni, oltre a rappresentare una finalità in sé, sortisce l’effetto di rinsaldare il tessuto sociale e di diffondere una cultura partecipativa, quale antidoto nei confronti di una cultura dell’illegalità e di una visione della politica come mero esercizio del potere.
A distanza di quasi dieci anni dalla sua introduzione, l’applicazione del principio di sussidiarietà comincia a farsi strada, come testimoniato dai numerosi casi di amministrazioni virtuose registrati in Italia. Malgrado ciò, non mancano le difficoltà che da una parte chiamano in causa il rafforzamento delle forme di cittadinanza attiva, che presentano ancora delle forti disparità tra le regioni italiane e dall’altra il cambiamento della cultura amministrativa, che deve aprirsi alla condivisione con i cittadini del suo potere decisionale.

domenica 2 maggio 2010

VERSO LA CONFERENZA D’ORGANIZZAZIONE

È importante, in merito alla situazione nel nostro circolo, sviluppare un ragionamento e fare qualche breve considerazione.
Dico subito, che la proposta fatta dal nostro segretario di approvare il documento inerente la conferenza d’organizzazione probabilmente non è stato perfettamente assimilato dai presenti all’ultimo direttivo svoltosi giovedì 29 aprile , la Conferenza di Organizzazione è un momento
straordinariamente importante per la vita di una partito specie in un momento di difficoltà.
E’ un momento decisamente importante perché costringe tutto il Gruppo
Dirigente rimasto in attività compresi i consiglieri comunali a fare uno sforzo di analisi per tentare di capire qual è la condizione nella quale ci si trova.
Un gruppo dirigente serio si pone la seguente domanda, siamo veramente sicuri che la nostra posizione sia rispondente alle esigenze che vengono poste dai nostri Iscritti, e dalla Comunità? “Se la risposta è negativa ciascuno di noi ha il dovere di intervenire e di apportare i dovuti correttivi per migliorare il nostro modo di essere e di agire quotidiano.
In particolare partiamo della centralità del territorio,
maggiore centralità del territorio significa necessariamente migliore
ramificazione e presenza su tutto il
territorio comunale e intercomunale avendo cura di sviluppare tematiche di interesse di

più territori comunali come ad esempio il diritto alla salute .
Centralità del Territorio significa maggiore sinergia e maggiore collaborazione tra le strutture del partito e i sui rappresentanti in comune che sono diretta emanazione del partito e non il contrario.
Centralità del territorio significa rapporto più stretto tra circoli dei comuni vicini al fine di aumentarne il peso ponderale e quindi la capacità di trattativa con gli organismi provinciali e regionali.
Centralità del territorio significa anche vivere insieme alla gente le problematiche del quotidiano.
Le ragioni che ci impongono la Conferenza di Organizzazione sono da ricercare nello scollamento tra politica e mondo esterno attanagliato delle difficoltà giornaliere che interessano ciascuno di noi, dalla mancanza di capacità d’ascolto di sostegno di aiuto verso i cittadini di questo comune. Non si pensi che il vedere le cose irti su di un piedistallo sia compreso da coloro che son in terra. C’è quindi da rimboccarsi le maniche, e dall’analisi di una situazione critica, trarre stimoli per ripartire. Ripartire senza gradi, senza piedistalli e soprattutto senza cavalli, facendo i volontari della politica lavorare senza compensi e onorificenze, per ritrovare un’identità
impegnarsi affinché si possano creare le condizioni di credibilità agli occhi dei cittadini questo vuol dire che ciascuno di noi dovrà assumersi le proprie responsabilità.


G.D.