LA QUESTIONE MORALE 28 luglio 1981 - 2011

Il 28 luglio 1981, Enrico Berlinguer, rilasciava ad Eugenio Scalfari l'intervista sulla Questione Morale. Con essa ci ammoniva, ma sopratutto ci metteva in guardia affinchè non diventassimo come gli altri, mantenendo la nostra diversità facendone un dogma, un vanto. Diceva tra l'altro "Viviamo come vive un italiano medio, austeri, onesti, con pochi soldi: Diamo il di più al partito non usiamo il partito per avere il di più." In tema di onestà, per esperienza personale ricordo che in fabbrica a Pomezia, un giovane segretario del Partito Comunista e Dirigente sindacale della FIOM, Piero Boscherini, che morì giovanissimo purtroppo lasciandoci uno stile di vita e una dirittura morale che fu la sua eredità per tutti noi. A Voi questa storia può non dire nulla ma chi lo ha conosciuto ne ha un ricordo vivissimo. A nome di Enrico Berlinguer e suo, sono stato con altri compagni promotore della nascita dell'Associazione Enrico Berlinguer di Santa Marinella, affinchè sia sempre con noi presente la Questione Morale. E' proprio su questo tema che alcuni giorni fa ho scritto a Bersani il disagio che stiamo vivendo. Oggi aggiungo queste due righe: "E' vero, caro Segretario come tu dici, che ci stanno lanciando tonnellate di fango, ma da vecchio militante vorrei tanto che l'acqua e la terra di questo fango non ci appartengano.

Carlo Vichi, ex operaio metalmeccanico, ex militante nella segreteria del Partito Comunista e della FIOM di Pomezia, ed ex dirigente dei DS di Santa Marinella.

MANOVRA FINANZIARIA

Il si della camera alla manovra finanziaria ha tramutato in legge una ulteriore iniquità e in un momento così drammatico, si notava l’assenza di Berlusconi e Tremonti.... questa è la misura del loro coraggio??? Non esiste giustificazione alcuna!!!!
Grazie al "segnale di responsabilità" di Napolitano e delle opposizioni si vota in fretta e in furia una finanziaria che colpisce solo i più deboli. Abbiamo ascoltato in aula i rappresentanti del governo che chiedono una collaborazione ulteriore all'opposizione (senza però prendere in considerazione emendamenti che avrebbero alleggerito la pressione sul ceto più debole) dimenticando la loro solida maggioranza. Dimenticando sopratutto che in questi anni il Paese è stato derubato dalla corruzione, dalle mafie e dall'evasione. Siamo stanchi di regalare lacrime e sangue per raddrizzare questa barca alla deriva e ci auguriamo che questi nostri sacrifici servano a salvare l'Italia e non le loro poltrone. E' ora che se ne vadano a casa. Torniamo alle urne ed eleggiamo un parlamento degno.
Carlo Vichi
Associazione Enrico Berlinguer